Controventi rigidi e con cavi per la messa in sicurezza degli impianti in zona sismica.
L’Italia è uno dei Paesi in Europa con il maggior rischio sismico.
Gli episodi sismici accaduti in Italia, anche in anni recenti, hanno reso il tema della prevenzione del rischio sismico di assoluta importanza.
Progettisti, operatori del settore delle costruzioni ed enti istituzionali devono necessariamente cooperare per studiare soluzioni progettuali e normative affinché si possano diminuire i rischi di crolli e cedimenti negli edifici pubblici e privati.
La normativa vigente (D.M. 17/01/2018 “Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni” – Paragrafo 7.2.3 e 7.2.4 – e Circolare 21/01/2019 “Istruzioni per l’Applicazione dell’Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni”) stabilisce che non solo gli elementi strutturali ma anche gli elementi non strutturali (destinati a sostenere gli elementi d’impianto) devono essere in grado di resistere alle azioni sismiche, e richiedono che tutti gli edifici rilevanti per la sicurezza pubblica e/o delle persone (come industrie, ospedali, centri commerciali, alberghi, scuole, etc..) rispettino tali disposizioni.
I Supporti devono essere in grado di resistere sia alle azioni statiche sia alle azioni sismiche (prettamente di tipo orizzontale) che sono funzione del carico statico che grava sul Supporto stesso e sono in grado di resistere agli effetti del sisma solo se sono resi solidali alla Struttura Edile (tramite un opportuno Sistema di controventamento).
Un impianto durante un sisma viene investito da forze orizzontali, dovute ad una determinata accelerazione del suolo, sia in direzione trasversale che longitudinale all’elemento d’impianto; impianti ed elementi non strutturali progettati solo staticamente non sono in grado di sostenere tali sollecitazioni aggiuntive.
Per creare uno staffaggio resistente al sisma è necessario integrare i Supporti statici con opportuni controventi, disposti sia in direzione longitudinale (lungo l’asse dell’elemento impiantistico) che trasversale (perpendicolare all’asse dell’elemento d’impianto.
I Supporti degli Impianti devono garantire che i movimenti indotti dal sisma sugli elementi impiantistici siano solidali a quelli della struttura edile a cui i sostegni sono connessi; a tal fine occorre conferire un’adeguata rigidità al Sistema di sostegno.
L’irrigidimento è ottenuto integrando un Supporto semplice con elementi appositi, i controventi, in grado di resistere alle azioni sismiche e di limitare l’entità degli spostamenti che tali azioni producono sull’elemento impiantistico e conseguentemente sul suo Supporto.
Poiché l’azione sismica agisce nel piano secondo due componenti ortogonali, gli elementi irrigidenti devono essere posizionati in modo tale da bloccare entrambi questi spostamenti.
Si ha la presenza di tre tipologie di Controventi:
Nei controventi realizzati con cavi metallici, i movimenti trasversali e longitudinali sono impediti da cavi di ancoraggio aventi sezione resistente opportuna. Poiché i cavi resistono unicamente a forze di trazione, essi devono essere installati a coppie.
Nei controventi realizzati con elementi metallici rigidi, le componenti di spostamento sono bloccate da elementi rigidi che resistono sia a forze di trazione che a forze di compressione.
Nei controventi realizzati con barre filettate, le componenti di spostamento sono bloccate da elementi rigidi che resistono unicamente a forze di trazione (essendo questi elementi definiti come “snelli”, cioè elementi caratterizzati da una dimensione, la lunghezza).
La corretta risposta dell’impianto alle sollecitazioni sismiche avviene previa un’attenta valutazione di tutti i componenti del sistema di staffaggio, cioè:
Per un approfondimento sui sistemi di staffaggio resistenti al sisma e per una panoramica completa dei prodotti MEFA adatti a sopportare i movimenti generati da un evento sismico, scarica il capitolo dedicato ai Sistemi Antisismici.